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Discorso del 2 giugno 2013

PDF  Stampa  E-mail  Scritto da Administrator    Lunedì 03 Giugno 2013 19:28

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COMUNE DI SANNICANDRO DI BARI
PROVINCIA DI BARI
Medaglia d’Argento al Merito Civile
Cod. Fisc. 00827390725

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Celebrazione del 2 giugno 2013Carissimi concittadini,
è per me un grande onore poter celebrare e festeggiare insieme a Voi questo anniversario, tanto importante e significativo, della nascita della nostra amata Repubblica.

La forma di governo prescelta a seguito del referendum del 1946 costituisce la ragione fondante dell'idea di Stato, di comunità, di costruzione di regole improntate alla gestione di una Res Publica, di un bene proprio di tutti che deve essere difeso da chiunque a nome di tutti, difendendo il Bene Comune come si difende il proprio.
Può apparire pleonastico ogni volta rimarcare i valori che fondano la nostra Repubblica, può apparire ridondante richiamare e riaffermare i valori che contraddistinguono il nostro stare insieme, ma l'analisi ci fa comprendere che essi stessi costituiscono la ragione fondante del nostro vivere, della nostra esistenza.
Ci colpiscono, ci gratificano e ci solidificano l'apertura, la lungimiranza, l'elasticità e la trasparenza che contraddistinguono la nostra Costituzione italiana, fondata sulla condivisione, sulla solidarietà e, volendo racchiudere in un unico termine, sulla dignità umana.
Lo spirito di pietà e forza che ha mosso gli animi dei nostri padri costituenti è vivo e palpitante e non può essere prevaricato da oscure forze che, specie in momenti di crisi, cercano di prendere il sopravvento e dipingere come superata una Costituzione, che va invece solo compiuta e resa sempre più operante nei coerenti atteggiamenti del legislatore.

Festeggiare la Repubblica vuol dire festeggiare la voglia e il dovere di stare insieme per difendere vigorosamente la dignità umana, la lealtà dei rapporti, il rispetto di ogni essere, il rispetto di tutti i nostri beni, della nostra salute, del nostro paesaggio, del lavoro, dell'iniziativa economica onesta, dell'istruzione, della nostra bellissima e particolarissima Italia.
La nostra Costituzione afferma la dignità umana in tutte le sue declinazioni.
L'uomo degno, il cittadino degno è colui che lotta affinché il suo vicino, il suo parente, il suo nemico, possa svolgere un'esistenza dignitosa dal momento della nascita fino al suo ultimo giorno di vita. Non è semplice raggiungere livelli di solidarietà talmente nobili. Spesso ci stupiamo nel constatare che espressioni di solidarietà ed altruismo che ritroviamo con più frequenza tra i nostri amici a quattro zampe piuttosto che tra di noi, distratti e concentrati su egoistici obiettivi . In realtà le sovrastrutture che nel tempo hanno reso sordi gli uomini al richiamo interno di pietà verso l'altro e che anche il nostro Papa Francesco, a nome di tutta la Chiesa, cerca di abbattere, devono essere completamente bandite dal nostro ideale di vita, dobbiamo sempre più scavare per riscoprire le ragioni più vere del vivere e dell’apprezzare la vita come dono che si esalta se vissuta con gli altri e per gli altri e che, altrimenti, è solo scorrere biologico di eventi.

Oggi più di ieri dobbiamo riaffermare il nostro diritto a crescere dignitosamente, dobbiamo riaffermare il nostro diritto a vivere dignitosamente, dobbiamo riaffermare il nostro diritto ad essere esseri dignitosi e degni. La dignità prescinde dalla materialità della ricchezza, della bellezza. L'uomo degno è già di per sé ricco e bello, perché l'uomo degno è quello che lotta per l'altro che non può farlo, è quello che lotta per ottenere un lavoro per sé e per gli altri, è quello che lotta per essere curato e per curare gli altri, è quello che lotta per imparare ed insegnare agli altri, è quello che lotta con gli altri affinché possano essere difesi questi valori.
Solo per questo, e non è affatto poco, che noi tutti festeggiamo, perché ricordiamo ogni anno che questi sono i valori che ci tengono insieme e che ci fanno lottare uniti.

La festa quindi è un momento di riflessione, con la consapevolezza e con la felicità che la nostra forma di governo vive da oltre settant'anni. Può sembrare tanto ma è ancora poco, è ancora poco ciò che è stato fatto.
La nostra Repubblica è giovane, la dobbiamo rendere più solida, e quindi festeggiare il suo compleanno significa essere felici di esserci, essere felici di essere padroni ed artefici del nostro futuro con la consapevolezza che ogni volta che noi celebriamo la sua festa noi ci raccogliamo per riflettere su ciò che abbiamo realizzato e su come dobbiamo proseguire insieme, uniti e solidali, a difesa di ognuno ed a difesa di tutti.

Oggi è la festa dell'Italia e degli italiani.
La nazione intera in questa giornata festeggia se stessa, le ragioni che la tengono insieme, le regole che la tengono insieme, i valori che ne costituiscono le fondamenta.
Regole e valori che vanno condivisi e devono valere per tutti. Regole che non possono essere cambiate dal vincitore di turno.
La Costituzione, posta a fondamento della nostra Italia repubblicana, racchiude principi, valori e regole ispiratrici.
Viviamo un tempo nel quale si fa fatica a declinare la parola festa perché, in genere, la festa è sinonimo di allegria, gioia, spensieratezza, tutte condizioni che oggi difficilmente si coniugano con le quotidiane fatiche che si affrontano.
Il lavoro che manca, il diffuso disagio per la  riduzione dei propri redditi e, con questi, delle proprie aspettative di progresso e di futuro, inducono allora a chiedersi: perché festeggiare? Perché raccogliere gente, bandiere, personalità, ragazzi?(……)

Tutto ciò potrebbe non apparire plausibile. Ma proprio nella difficoltà non deve essere perduta la bussola, deve essere tenuto fermo il timone della nostra nave chè, diversamente, farebbe fatica a ritrovare la rotta.
Quindi festeggiare in questo contesto è un monito di richiamo alla solidarietà, alla giustizia sociale, all'uguaglianza dei cittadini, al diritto di un'esistenza dignitosa, al diritto di un'istruzione pubblica che premia merito e offre occasione di crescita e di riscatto.
Festa oggi vuol dire ritrovarsi intorno al condiviso significato della dignità umana come fondamento per un vivere civile e democratico.
Non c'è dignità senza lavoro, non c'è dignità senza diritti, non c'è dignità senza parità e giustizia sociale.
Questo per noi è festa. La festa oggi è un monito alla lotta pacifica ma decisa per rimettere al centro della nostra meravigliosa partita repubblicana l'uomo con i suoi diritti e la sua naturale condizione o, se volete, la sua fisiologica propensione al vivere con gli altri e per gli altri, rifuggendo lo spettro della solitudine dove il cieco egoismo ci spinge.
E questo vuol dire anche condividere regole, rispettarle e sentirle proprie per avere rapporti leali ed onesti, per condividere spazi e norme.

Questa esperienza che così intensamente sto vivendo mi porta a condividere con gli altri tanti problemi, a toccare con mano ed a sentire sulla mia pelle quanta responsabilità vi sia nel dettare le regole per il proprio vicino, per il proprio amico, o per il semplice sconosciuto.
È uno sforzo importante è doveroso. Talvolta è più semplice correggere i propri comportamenti che riscrivere delle regole anche per gli altri. È un percorso difficile, in salita, che spesso deve superare traversie ed ostacoli dettati dall'abitudine se non dalla resistenza di taluno che non è disposto a cedere in favore di altri. Ognuno di noi è artefice della qualità del proprio futuro e di quello del suo prossimo nel dettare o non dettare, nel rispettare e nel non rispettare o non far rispettare le regole!
Dobbiamo essere tenaci, dobbiamo sforzarci nel dare il meglio di noi stessi, sono convinto, e mi associo ai tanti che lo  sostengono, che possiamo e dobbiamo farcela.

L’Italia potrà farcela.

Si intravede consapevolezza e maggiore coerenza in tutti e per questo dobbiamo coltivare la fiducia come si coltiva una pianta che germoglia, dobbiamo dare buoni esempi e sforzarci di costruire e abbandonare il facile e perverso gioco del demolire.

L’abbandono delle lusinghe di facili guadagni, delle ascese dettate dalla fortuna, in favore della riaffermazione di modelli di sobrietà, di solidità e vivace operosità che hanno sempre caratterizzato il nostro popolo sono il concime per i nostri futuri raccolti.

I momenti di crisi sono l’occasione per l’introspezione, personale e collettiva, per la riscoperta di ideali nobili che preludono sempre alla gioia del riscatto.

Dunque forza, coraggio, insieme la nostra lotta pacifica avrà tutti i colori allegri e le sfumature dolci ed intense che caratterizzano, arricchiscono e rendono bello l’uomo che dedica il suo vivere al benessere collettivo!!!
Viva l’Italia, Viva la Repubblica e Viva Sannicandro….!!!!!!!!!!!!


Il Sindaco
Dott. Vito Michele Domenico Novielli

Ultimo aggiornamento ( Lunedì 03 Giugno 2013 19:54 )